Trekking escursionistico lungo l’Appennino di
Emilia-Romagna, Toscana e Marche
L’alta Via dei Parchi inizia dal piccolo borgo medioevale di Berceto, dove le caratteristiche abitazioni in pietra danno subito la sensazione di essere in un altro tempo, in un luogo ricco di storia e leggende. È l’inizio del nostro bellissimo itinerario che percorre il crinale appenninico tosco-emiliano, offrendo vasti panorami e una natura ancora selvaggia, tra tracce storiche di antichi confini. Il percorso stimola il senso di avventura e il desiderio di scoperta e, passo dopo passo, rivela un grande tesoro ancora poco conosciuto. Qui si concentra gran parte della biodiversità italiana, arricchita da rarità botaniche ed endemismi.
Il 30 giugno inizieremo un’avventura che non terminerà il 5 luglio, ma che proseguirà negli anni a venire.
L’Alta via è composta complessivamente da 27 tappe, si sviluppa lungo l’Appennino a cavallo fra tre regioni: Emilia-Romagna, Toscana e Marche, toccando ben 10 province (Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Lucca, Massa Carrara e Pesaro-Urbino). I 500 Km dell’intero percorso attraversano moltissime aree protette di elevato pregio naturalistico: due Parchi Nazionali, cinque Parchi Regionali e un Parco Interregionale. Da qui ai prossimi anni sarà un piacere continuare il cammino di tappa in tappa ed esplorarli tutti!
A questo primo appuntamento cammineremo le prime quattro tappe e daremo l’abbrivio a una nuova avventura a piedi, che ci svelerà un mosaico di paesaggi inediti. Da vette che superano i 2000m di quota, alle brughiere fino alla fascia delle foreste e al dolce paesaggio agricolo dove i versanti diventano più morbidi. Ai passi del Lagastrello, del Cerreto e di Predarena, ricalcheremo tracciati che hanno segnato il paesaggio di questi territori da secoli, da quando mercanti, pellegrini e briganti passavano dal versante padano a quello tirrenico.
PROGRAMMA
Venerdì 30 giugno: da Milano a Berceto
Viaggio di avvicinamento al punto di partenza del nostro trekking.
Sabato 1 luglio: da Berceto (808m) al lago Santo parmense (1508m)
Nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Non lasciamoci ingannare dal fatto che non ci troviamo sulle Alpi, la prima tappa dell’Alta Via è lunga e impegnativa pur offrendo una grande varietà ambientale, spaziando dal paesaggio agrario del medio Appennino fino alle aspre cime del crinale.
Partiremo dal Duomo di San Moderanno di Berceto e giungeremo al Passo del Cirone, netto confine geologico e geografico dove iniziano le dure arenarie del crinale emiliano che accompagnano il cammino per quasi duecento chilometri. Attraverseremo le aeree steppe del M. Tavola per raggiungere la cima del M. Orsaro (1830 m), ottimo punto panoramico proteso sulla Lunigiana. Il toponimo allude chiaramente al grande animale estinto in questa zona alla fine del ‘700; l’ambiente roccioso e le immense praterie sono un preludio dei paesaggi dei prossimi giorni. Attraverseremo faggete per arrivare alla bella conca acquitrinosa del Lago Padre e da lì in pochi minuti alle rive del Lago Santo, il limpido bacino ricco di trote e di salmerini, incantevole, circondato dal bosco e dominato dalle rocce stratificate della Sterpara; con i suoi 81.550 m2 di superficie è il più vasto lago
naturale di tutto l’Appennino settentrionale.
Dislivelli +1550m/-850m Lunghezza della tappa 22,2 km Tempo di percorrenza: 9,30 ore Difficoltà EE
Domenica 2 luglio: da lago Santo parmense (1508m) a Rigoso (1128m)
Nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e in quello regionale delle Valli del Cedra e del Parma
Tappa molto bella, ma impegnativa. Una lunga tappa che percorre l’intero “Crinale dei laghi’, un suggestivo susseguirsi di conche glaciali, creste rocciose, lastroni levigati e praterie; il severo ambiente d’alta quota è ingentilito da uno straordinario campionario di laghetti e da portentose fioriture per gran parte dell’estate. Dalle rive del Lago Santo si sale fino al crinale alle falde del M. Marmagna dove inizia il percorso in cresta, molto suggestivo. Si raggiunge infine il M. Sillara (1859 m), la cima più alta del Parmense. I vicini laghi Sillara, appena sotto il crinale, sembrano sospesi nel cielo e nelle giornate limpide la vista spazia fino al Mar Ligure, alla Corsica e all’arco alpino; ma la veduta più impressionante è sulla sottostante valle del Bagnone, un abisso verde con le macchie chiare dei paesi situate quasi un chilometro e mezzo più in basso.
Dislivelli +1480m/-1865m Lunghezza della tappa 19 km Tempo di percorrenza: 9,40 ore Difficoltà EE
Lunedì 3 luglio: da Rigoso (1128m) a passo del Cerreto (1261m)
Nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Giornata faticosa, anche per la stanchezza accumulata nei due giorni precedenti, la tappa di oggi però è una delle più belle dell’intero percorso. Oggi camminando andremo a collegare i due valichi più bassi dell’Appennino emiliano, entrambi a 1200 metri di quota e separati dal grande blocco montuoso dell’Alpe di Succiso – M. Alto – Punta Buffanaro. Da Prato Spilla si sale fino alla conca del Lago Verdarolo, seguito dal minuscolo Lago Scuro e poi dal Lago Squincio, più aperto e invaso dalle erbe palustri; da lì, per una breve discesa, raggiungeremo la Diga del Lagastrello. La salita nel bosco alle falde del M.Acuto porta all’omonimo lago, in una conca sovrastante un gradino glaciale. In breve si scende ai Ghiaccioni, bella conca ricca di praterie e di acque sorgive da cui nasce il torrente Liocca. Si raggiunge il Passo dell’Ospedalaccio, segnalato da un cippo che ricorda i confini della Repubblica Cisalpina; il valico prende il nome da un ospitale medievale individuato da recenti scavi. Al Passo del Cerreto si giunge con una comoda camminata fra boschetti e praterie, con ampie vedute del circo del M. La Nuda.
Dislivelli +1.703m/-1400m Lunghezza della tappa 19,5 km Tempo di percorrenza: 8,50 ore Difficoltà EE
Martedì 4 luglio: dal passo del Cerreto (1261m) al passo Pradarena (1579m)
Nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Anche se si sale per quasi un chilometro la tappa è finalmente meno impegnativa rispetto alle precedenti.
Dalla strada per Cerreto Laghi si risale in direzione del soprastante M. La Nuda (1895 m), irto di rocce e di torrioni fra cui si impone la poderosa spalla del Gendarme.
Il cammino in cresta offre ampie vedute verso la Garfagnana e le Alpi Apuane, ormai vicine, mentre sul versante padano l’inconfondibile profilo della Pietra di Bismantova si staglia oltre le foreste della valle del torrente Riarbero. Dopo le pietraie della Borra Grande, il percorso diviene meno impervio, scendendo al Passo di Belfiore attraverso basse brughiere di mirtillo punteggiate di rododendri, pianta alpina presente sull’Appennino soltanto in poche località. I primi faggi contorti sono l’avamposto del bosco che in breve avvolge il sentiero; al non lontano Passo di Cavorsella si incontra una comoda pista forestale che porta al Passo Pradarena, il più alto valico carrozzabile dell’Appennino settentrionale, luogo in cui il pullmino ci accoglierà per ricondurci a Milano.
Dislivelli +940m/-620m Lunghezza della tappa 11 km Tempo di percorrenza: 5 ore Difficoltà E
Mercoledì 5 luglio: dal passo Pradarena (1579m) a Metello di Soraggio (983m)
Nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Ultima breve tappa per raggiungere il paese in cui ci raggiungerà il pullmino per riportarci a Milano.
Si riprende il cammino aggirando il Monte Asinara per raggiungere il crinale e il passo della Comunella. Da qui si scende in un bosco, per poi salire al Monte di Soraggio, punto panoramico alla testata di fossi erosi che convergono nel ramo del Serchio. Dopo un tratto impervio che ci porta alla cima delle Porraie, si arriva al passo di Romecchio e da lì si discende fino al piccolo borgo di Metello.
Dislivelli +350m/-900m Lunghezza della tappa 13,5 km Tempo di percorrenza: 3,30 ore Difficoltà E
Organizzatrici: Costanza Rampello e Enza Acquafresca
Numero minimo partecipanti 10, massimo 13.
Quote di partecipazione:
Soci Edelweiss + CAI € 425,00 Soci solo CAI € 445,00
Cosa portare: oltre al consueto abbigliamento ed alla consueta attrezzatura per un trekking di rifugio in rifugio di più giorni, è suggerita la torcia frontale e il telo termico di emergenza.
Consigliato l’uso dei bastoncini telescopici e il repellente per zanzare. Per il pernottamento nei rifugi è obbligatorio il sacco lenzuolo e consigliate le proprie ciabatte.
Suggeriamo di compiere eventuali acquisti dopo la riunione informativa.
La quota comprende: 2 notti con trattamento di mezza pensione e 2 con trattamento di solo pernotto e colazione, presso i rifugi, gli alberghi e i B&B dove pernotteremo, viaggio di andata con mezzi pubblici e ritorno con pullmino privato, spese di organizzazione e l’assistenza di due accompagnatrici.
La quota non comprende: i pranzi al sacco, le cene non in preventivo, le consumazioni extra, tutto quanto non espressamente menzionato ne “La quota comprende‘.
Iscrizioni, riservate ai soci Edelweiss o CAI: da effettuarsi in Sede (il lunedì dalle 17,30 alle 20:00; il mercoledì dalle 17,30 alle 22,00) o telefonando al 02.36589745 o con e-mail info@edelweisscai.it.
L’iscrizione si riterrà confermata solo con il versamento dell’acconto di €150,00 entro una settimana dall’iscrizione, in sede o con bonifico Bancario (IBAN IT35 X 05034 01693 000000003707) conto intestato a GSA EDELWEISS
In mancanza dell’acconto il nominativo sarà messo in lista d’attesa. Saldo entro 18 maggio 2023.
Riunione informativa giovedì 18 maggio 2023 alle ore 21:00 presso la sede, alla quale tutti i partecipanti sono pregati di prendere parte perché saranno date le informazioni sul trekking e sull’abbigliamento.
Edelweiss declina ogni responsabilità per eventuali incidenti che dovessero accadere durante lo svolgimento del trekking